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All about Tag: essay

10 / / 10 / / 2005

TIJUANA: UNA NUOVA CITTADINANZA?

Una realtà del tutto peculiare in cui si gioca il delicato rapporto tra locale e globale, tra accoglienza e emarginazione, ibridazioni di linguaggi e ri-territorializzazioni transitorie, è Frontiera di Tijuana. Interzona che separa Stati Uniti e Messico, la frontiera è il luogo in cui si evidenzia un pronunciato fenomeno di destabilizzazione identitaria
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06 / / 10 / / 2005

LA POETICA DEL CAOS

Il paesaggio edificato del territorio-città non si esprime più nella fissità dell'impostazione estetizzante della tutela- conservazione, bensì si configura come un processo mutevole e dinamico legato al farsi di una certa società, quella glocale. La città sembra illeggibile e irrisolvibile al di fuori dei discorsi che la attuano e delle narrazioni che la costruiscono
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30 / / 09 / / 2005

LA CITTÀ RETE

La quantità crescente di dati-informazioni che connettono una molteplicità di cittadini-utenti-consumatori-navigatori della rete determinano significative ricadute sul territorio urbano che, sempre più agito da scopi diversi e concorrenti, tende a configurarsi come una “sorta di confederazione di progetti individuali, sottoposta a numerose forze evolutive”
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23 / / 09 / / 2005

DOPO LA CITTÀ INDUSTRIALE

Il luogo in cui abitiamo, e con esso la nostra soggettività, prende forma in relazione ai movimenti che compiamo, siano essi fisici o virtuali: turismo, diaspore, esilii, internet, pubblicità. Come sostiene Joshua Meyrowitz, è proprio la possibilità e la varietà dei movimenti a determinare il nostro senso del luogo e il nostro andare oltre ad esso
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21 / / 09 / / 2005

ABITARE IL GLOCALE

Un mutamento psicopercettivo di rilievo riguarda le pratiche di fede e i loro oggetti una volta fuoriusciti dalla geografia di appartenenza. Il tappeto con bussola di cui parla l'antropologo Franco La Cecla in Jet-lag non è semplicemente il simbolo della contraddizione tra l'ancoraggio della fede islamica a una tradizione geografica e la sua scissione in relazione all'introduzione dell'Islam all'interno del paesaggio delle metropoli globali come conseguenza della diaspora, bensì si tratta anche di un oggetto desacralizzato che si predispone ad usi inaspettati
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10 / / 09 / / 2005

L’ESCLUSIONE

Allo sguardo occidentale nutrito dai media sembra sfuggire non solo il rapporto tra presente e passato, ma anche le distinzioni tra percorsi, derive e approdi del moderno globale. La mancanza di interesse nei confronti delle analisi particolari sottrae legittimità alle motivazioni e alle prospettive dei movimenti, facendo coincidere la nozione di “altro” sempre più con quella di immigrato, rifugiato e accampato; di straniero e minaccia
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05 / / 09 / / 2005

GEOGRAFIE POSTMODERNE

Le osservazioni di Georg Simmel sull’esperienza metropolitana, quelle di Walter Benjamin sulla riproducibilità tecnica e infine quelle di Marshall McLuhan sui mezzi di comunicazione elettronica, forniscono un interessante retroterra per riflessioni successive che inquadrano un approccio al problema assai diverso, indicato in particolare da Derrick de Kerckhove e Pierre Lévy
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04 / / 09 / / 2005

I MEDIA BUILDING

La materia cambia. La pelle delle cose, degli oggetti, dei corpi, investiti della liquidità del cyberspazio torna a sentire, palpitare, vibrare, a vivere una nuova vita organica e comunicativa. La tecnologia altera l’aspetto e la natura del mondo; cosicché si moltiplicano nelle città pareti-schermi, giardini virtuali, ambienti di luce, paesaggi sonori, che ridisegnano i nuovi modi dell’abitare, che si fa leggero, impalpabile, trasparente. Sempre più orientato alla pubblicità
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28 / / 08 / / 2005

LE CITTÁ NELLA CITTÁ

Copia e simulacro del reale gli shopping mall stanno diventando la metafora geografica della nostra condizione di cittadini-consumatori. Al loro interno si va al cinema, in banca, alla posta, a intrattenersi, a far giocare i bambini, a fare sport, a fare la spesa, a incontrarsi con gli amici, a fare tutto ciò che prima si faceva in città
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21 / / 08 / / 2005

IDENTITÀ POSTFOLCLORISTICHE

Nel mondo post-elettronico della globalizzazione, dove l’immaginazione è diventata un fatto quotidiano e collettivo, che muove verso espressione, autoproduzione e creatività, desideri e paesaggi interiori si insinuano nella metropoli disegnando percorsi che riformulano la relazione tra sradicamento e località
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20 / / 08 / / 2005

IL MONDO IN BOTTIGLIA

Il mondo è tutto qui, in un riassunto concentrato di immagini verosimili da consumare. La geografia è una metafora infantile della compressione spazio temporale dell’era postfordista, un restringimento del nostro spazio simbolico in nome della globalità, che si riconosce in un unico paradigma: il mercato e il modello culturale che lo legittima. La “disneyficazione del […]
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17 / / 08 / / 2005

LO SGUARDO DECENTRATO

La comunicazione globale ha diffuso l’errata percezione che viaggiare significhi transitare. Condizione che il corpo smentisce ogni qualvolta, sottoposto coercitivamente all’oblio della geografia, si ribella con disagio e i disturbi da jet-lag
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15 / / 08 / / 2005

IMPARARE DA WALT DISNEY

Quando la cultura si fa stereotipo e spettacolo. Un viaggio all'interno delle riflessioni della geografia contemporanea tra artificialità totale, gallerie di luoghi comuni, perdita dell'alterità e nuovi originali
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03 / / 08 / / 2005

CULTURE FLASH

Che cosa motiva lo spostamento da un luogo all’altro del pianeta, se il viaggio si riduce a ripetute soste di consumo? Il post turismo, una nuova forma di colonialismo economico che si fonda sul piacere dell'inautenticità
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02 / / 08 / / 2005

IL MODERNO GLOBALE

La crisi dello stato-nazione, o come osserva Arjun Appadurai il venir meno del trattino che li univa, comporta l’indebolimento della “presunta integrità e unità raggiunte dalla società dello stato-nazione”, tanto che il vuoto che si apre nel sociale pare venir colmato dalla cultura
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25 / / 07 / / 2005

POST TURISMO

Tra gli epifenomeni della globalizzazione incontriamo il turismo di massa, che può essere interpretato secondo differenti chiavi di lettura, pur rimanendo una delle manifestazioni privilegiate del consumismo postmoderno e del tipo di soggettività che plasma. Consumo di luoghi, ma anche di culture. Il turismo internazionale pur essendo un’eredità dell’epoca moderna, oggi appare come il prodotto […]
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15 / / 07 / / 2005

ROUTES VERSUS ROOTS

La globalizzazione è una forma di neocolonialismo che, anziché esercitare un dominio politico sui territori ne sfrutta e cannibalizza le risorse. Piuttosto che inventare alterità da governare, frantuma e divide le società sulla base della costruzione di un divario economico e culturale legato all’accesso
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04 / / 07 / / 2005

IL MEDESIMO CHE CAMBIA

Così come l’ha definito Paul Gilroy in Black Atlantic è il processo di estraniazione che dimostra la condizione diasporica interna alle diaspore stesse che disgregano la visione della Storia ufficiale non solo in qualità di corpus coeso, ma anche attraverso soggettività specifiche
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18 / / 05 / / 2005

SOPRAVVIVERE ALLA TARDA MODERNITÀ

La ristrutturazione produttiva avviata dal tardo capitalismo e la convergenza tra economia, cultura, comunicazione e tecnologia determinano non solo l'incremento della complessità dei rapporti planetari tra le varie società: moderne, in via di modernizzazione, misto-moderne o pre-moderne, ma anche la polarizzazione di mondi di vita e lo scardinamento delle appartenenze territoriali e dei meccanismi di riproduzione sociale moderni, tradizionali e locali
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05 / / 05 / / 2005

UN PUNTO SULLA MODERNITÀ

Si tratta del mondo a frammenti di cui parla Clifford Geertz, in cui soggetti fragili e orfani di certezze, affascinati dall’immaterialità e dal privilegio dell’accesso, inciampano nei ricordi e nelle rovine delle “magnifiche sorti progressive” e s’imbattono in una realtà porosa in cui algide presenze e brucianti assenze si combinano e competono, sopravvivono e partecipano, entrano in conflitto
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