Un’idea, un’immagine, un indizio che lo riconduca nel paesaggio dell’infanzia, così Bora Aksu ha più volte raccontato le origini del suo processo creativo. Una vena di romanticismo che percorre le sue illustrazioni giovanili come le sue collezioni, che definisce di demi-couture, perchè incorporano un’attenzione alla decorazione e alle lavorazioni fatte a mano tanto quanto a quelle industriali. Da sempre attento nel ricercare una sua visione della bellezza, le sue icone di stile sono Madeleine Vionnet e Cristóbal Balenciaga e i loro abiti senza tempo, per l’autunno-inverno 2017 sceglie di ispirarsi ad un’icona delle rivendicazioni femministe in Inghilterra, la principessa indiana Sophia Duleep Singh, suffragetta in pelliccia che si batteva per il voto delle donne.

I codici di abbigliamento dell’inizio del ventesimo secolo vengono ripresi, restituendo un’eleganza severa, e accompagnati da pizzo e tulle di seta, in colori pastello, contribuendo a donare morbidezza ad una collezione volitiva come le lotte per l’emancipazione ma allo stesso tempo dolce come l’animo di una donna. Nel suo lavoro le ispirazioni alla lingerie, alla danza classica, all’arte sono ricorrenti e tornano prima di tutto come immaginario, forma del sentire e movimento: quello stesso delle stoffe leggere in passerella. Carta da zucchero, rosa cipria, bianco sono i colori che riempiono gli occhi e la memoria, così come i cappellini con i loro fiocchi di seta sotto il mento, che incorniciano volti angelici e decisi.

 

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